Nel ringraziare la Gazzetta del Sud riproponiamo il post ed una foto della pagina del quotidiano.
Su Facebook abbiamo trovato un interessantissimo commento sull'attuale situazione decollaturese e lo riproponiamo nella speranza che possa "illuminare" sempre più persone.
BACIAMO LE MANI……………
Come trasformare un paesino dell’entroterra calabrese, conosciuto fin ora per la tradizionale soppressata, per le patate IGP, per i boschi di cerri e castagni e per una spiccata vocazione turistico ricettiva, in un luogo di mafia. Abbiamo bisogno di un sindaco con un ego smisurato e magari con velleità a candidarsi alle prossime legislative, un consiglio comunale affetto da mutismo e partiti come PD, PRC e IDV( la maggioranza che sostiene sindaco e giunta) che sono complici di questa manovra. Dall’articolo su Repubblica,alle due trasmissioni televisive su “ LA 7” e “RAI 1” è apparso chiaro l’operazione che l’apparato del PD sta tentando : far sembrare Decollatura come un paese mafioso e di conseguenza il suo sindaco come la “Giovanna D’arco” dell’ antimafia calab
rese, quindi con le carte in regola e con la visibilità per una possibile candidatura alle prossime elezioni parlamentari. Poco importa della dignità di Decollatura, dei suoi abitanti, delle poche attività che, con molte difficoltà , cercano di andare avanti, che differenza c’è tra i vari Fiorito, Penati ecc. ecc. che hanno svenduto il proprio mandato per soldi e chi per la propria carriera politica svende un intero territorio mettendolo alla stregua di zone, aimè, famose per i tanti avvenimenti delittuosi legati alle attività della criminalità organizzata. In altri periodi, una storia del genere avrebbe causato come minimo una crisi all’interno dell’amministrazione ed invece niente a parte le proteste via web di pochissimi cittadini. Ricordate l’impegno di partiti e associazioni per le elezioni comunali del 2011, si parlava di partecipazione trasparenza condivisione ……… ed invece Decollatura è diventato il laboratorio, l’esperimento, deciso a tavolino in qualche oscura sede del PD calabrese, per vedere se è possibile costruire una carriera politica antimafia dal nulla, e di fronte ad una storia del genere gente come Angelo Vassallo, Peppino Impastato, Placido Rizzotto, Pio LaTorre…………………….. sono morti invano.