Il Movimento "Pro Decollatura Uniti per Crescere Insieme" chiede le dimissioni del Sindaco Cardamone per le incaute esternazioni in televisione e per gli altri motivi esposti nel manifesto che è stato affisso a Decollatura. La redazione di Reventino News riporta integralmente il testo
"La favola è finita
Dopo quasi due anni di amministrazione “Cardamone” i
cittadini, in attesa di vedere messo in atto il programma elettorale che avrebbe
dovuto dare una svolta decisiva allo sviluppo socio-culturale ed economico del
territorio, sentono che la favola è finita ed è ora di tirare le somme.
1) Visibilità del Paese
Dopo le recenti esternazioni mediatiche dle Sindaco si è
avuto un moto di sdegno da parte dei cittadini decollaturesi e dei Comuni
limitrofi, tanto da portare la Comunità Montana a prendere posizione
ufficialmente, censurando la smania di protagonismo del Sindaco, che sacrifica l’immagine del territorio per i personalissimi fini di
crescita politica. Siamo curiosi di vedere quali alchimie politiche sarà capace
di escogitare per uscire da questa incresciosa situazione.
2) Crescita Economica
Il primo cittadino è stato presentato in camapgna elettorale
come “il mago” dei fondi europei e regionali. Tanta decantata abilità ha
prodotto l’esclusione del nostro Comune dai fondi Pils, dei quali hanno
invece beneficiato i comuni limitrofi, e come se non bastasse, l’attuale
maggioranza è riuscita nell’incredibile impresa di perdere fondi già assegnati:
dovrà infatti restituire alla Regioen Calabria circa 22 mila euro a causa del
non corretto invio della documentazione (progetto raccolta differenziata dei
rifiuti).
3) Democrazia Partecipata
Dimissioni del vice-Sindaco, creazione di gruppi autonomi e
distinti in seno alla maggioranza, decisioni autonome del Sindaco danno il
senso del tradimento del concetto di “Democrazia Partecipata” più volte
espresso in campagna elettorale. Le ambizioni personali, l’arroganza, la
spregiudicatezza hanno portato il primo-cittadino a perde tempo e a farlo
perdere a portavoce di inverosimile autonomia, nell’inutile tentativo di
giustificazione teso a negare l’evidenza del fallimento, anche a discapito del
pur minimo senso del pudore e del ridicolo.
SIGNOR SINDACO SI DIMETTA, MA NON PRIMA DI AVER CHIESTO SCUSA A TUTTI I CITTADINI, PRIMI
FRA TUTTI I SUOI ELETTORI.