Giovedì sera il Sindaco, e la sua maggioranza hanno continuato nel loro tentativo di estromettermi da Consiglio comunale con la scusa di un debito, già estinto per compensazione per come ho spiegato a dei consiglieri timorosi anche di sentire le mie parole, e di un altro ancora tutto da dimostrare per tributi comunali.
A nulla è valso il mio richiamo al modo assurdo di iniziare questa nuova consiliatura con una guerra che non serve al Sindaco, non serve alla maggioranza e non serve a Decollatura: la voglia di annientare l’avversario è prevalsa, insieme ai rancori provati da anni, e l’invidia per chi, anche dai banchi della minoranza, resta sempre una presenza forte.
Una presenza forte anche nel mantenere i nervi saldi per evitare di tirare fuori, in modo disordinato e poco produttivo, tutti gli imbrogli e le irregolarità, celati nelle carte che mi si vuole impedire di leggere: il vero motivo è questo perché altrimenti non si spiegherebbe un accanimento così forte per mandare via dal consiglio una persona che ha perso le elezioni. Ho scelto l’immagine a lato  perché quella che stiamo vivendo incomincia a prendere tutti i contorni di una delle stante storie, che abbiamo visto negli spaghetti western, dove ad un certo punto nel paese non c’era posto per chi dissentiva rispetto ai prepotenti che comandavano. In quelle storie, dopo vari avvenimenti, però i cattivi soccombevano e la giustizia trionfava. Anche nel nostro caso i cattivi cadranno sotto il peso delle carte che li inchiodano alle loro responsabilità e non avranno nessuno sconto da me che conosco già tanti imbrogli che porterò al Consiglio sotto forma di interrogazioni.  
La maggioranza, nonostante la palese ingiustizia attuata nei miei confronti, e le gravi violazioni di legge, hanno ritenuto di contestarmi l’incompatibilità per il solo debito di euro 5382,18, escludendo il debito di 532,00 di tributi dopo aver presso atto che la cartella mi è stata notificata solo il giorno 22 giungo 2016.
Nessuno ha potuto contestare che io avanzi ancora la somma di euro 5440,07, trattenuta indebitamente dal Comune fin dal 2 febbraio 2012 oltre alle somme per le mensilità di indennità di carica che non mi sono state liquidate.
Prima della votazione ho annunciato di aver già presentato un esposto all’autorità giudiziaria per accertare le responsabilità di chi non ha voluto liquidarmi le somme spettanti a me, per come ho dimostrato in consiglio, ed ho anche fatto presente ai consiglieri le responsabilità connesse al voto favorevole.
L’ingiustizia è stata perpetrata, con grande soddisfazione di alcuni supporter dell’amministrazione, ed io quindi nei prossimi giorni, oltre a reclamare il pagamento di tutte le somme arretrate, provvederò a pagare i 5382,18 euro.
Per dimostrare la cattiveria e l’ingiustizia della decisione assunta trascrivo il mio intervento in aula, allegato a verbale, che non ha avuto smentite se non quella di un voto assunto con la forza della maggioranza e la vergogna, nel caso di qualcuno, che si prova quando si mette in atto una cattiveria inutile.   
Gentile Presidente e Gentili Consiglieri
Chiedo che nel deliberare sulle cause di incompatibilità si tenga conto dei seguenti fatti:
1.       che già nel corso del consiglio del 13 giugno 2016 ho fatto osservare che “Io ritengo di avanzare dal Comune molto di più dell’importo del decreto ingiuntivo in quanto non mi è stata liquidata l’indennità di fine mandato e circa un anno di indennità di carica” e che “io ho diritto ad avere queste somme che sono di gran lunga superiori al credito che vanta il Comune
  • .       che per quanto riguarda l’esistenza de debito tributario, che mi  è stato contestato dal Consiglio in data 13 giugno, solo in data 22 giugno 2016 è stata effettuata la notifica delle relative cartelle che, solo dopo decorsi 60 giorni previsti per l’impugnazione da parte del contribuente, assume la stessa funzione dell’atto di mora di cui all’articolo 46 del D:P:R: &02/1973;
  • .       che in data 14 giungo ho presentato istanza di compensazione dei debiti che con nota n. 3097 del 21 giugno 2016 mi è stato comunicato che, considerato che l’istituto della compensazione opera  tra debiti reciproci connotati da uguale certezza, liquidità ed esigibilità, il debito del comune nei miei confronti, per indennità di carica non percepita e indennità di fine rapporto “non può dirsi, al momento , certo liquido ed esigibile”;
  • .       che in data 27 giungo, a seguito di verifica ed approfondimento di tutte le contabilità e della giurisprudenza in materia di compensazione dei crediti, ho proposto una formale eccezione della compensazione che, ho inviato anche all’attenzione del Consiglio, del Sindaco e dei consiglieri che ripropongo in questo momento.

Al Responsabile del Settore Finanziario del Comune di Decollatura

Al Presidente del Consiglio Comunale di Decollatura

Ai Consiglieri Comunali  di Decollatura

Al Sindaco di Decollatura

Oggetto : eccezione compensazione debiti

Io sottoscritto Mario Perri, nato a Decollatura il 31 marzo 1951 ed ivi residente in via G. Marconi 80, avendo già eccepito l’avvenuta compensazione, ipso iure, del mio debito nei confronti del comune di euro 5,382,18 con il debito di euro 5.440,07 che il Comune ha nei miei confronti per indennità di fine mandato, nel dubbio, sopravvenuto anche perché esistente a livello di dottrina, se l’estinzione dei debiti avvenga ipso iure , fin dal momento della coesistenza dei debiti o al momento in cui la parte solleva l’eccezione di compensazione, con la presente comunicazione
Propongo
formale eccezione della compensazione fra i  debiti, coesistenti fin dalla data del 2 febbraio 2012 ad oggi, e consistenti nel mio debito  nei confronti del Comune di euro 5.382,18,  certo liquido ed esigibile e da me riconosciuto,  e nel debito del Comune di euro 5.440,07 nei miei confronti, altrettanto  certo liquido ed esigibile e accertato, con l’attività istruttoria successiva alla mia richiesta in data 24 gennaio 2012  e riconosciuto con la nota del Responsabile del Servizio Finanziario protocollo n. 706 del  2 febbraio 2012;
ribadisco
Che la presente eccezione, se ritenuta requisito legale di efficacia della compensazione che a mio giudizio è già avvenuta ipso iure, è un atto  giuridico unilaterale  recettizio, a contenuto patrimoniale,  che produce gli  effetti al momento in cui è portato a conoscenza dell’altra parte che in questo caso si identifica con il Comune di Decollatura;
Preciso
Che il mio credito di euro 5440,07 è certo, liquido ed esigibile per i motivi che andrò a spiegare, dopo aver ricordato le definizioni riportate da uno dei più importanti siti on line di documentazione giuridica:
·         Il credito si definisce certo quando risulta chiaramente nel suo contenuto e nei suoi limiti dagli elementi indicati nel titolo esecutivo, ovvero non è controverso nella sua esistenza;
·         Il credito è liquido quando il suo ammontare risulta espresso in misura determinata e non in modo generico. E' bene precisare che non è necessario che l'importo del credito venga indicato precisamente nella sua quantità, in quanto è sufficiente che questa sia desumibile da una mera operazione aritmetica sulla base degli elementi indicati dal titolo.
·         Il credito è esigibile quando non è sottoposto a condizione sospensiva né a termini, ovvero è tale il credito venuto a maturazione e che può essere fatto valere in giudizio per ottenere una sentenza di condanna.”
Passando all’esame del mio credito di euro 5440,07 per indennità di fine mandato preciso  che:
1.       Il credito era certo già alla data del 2 febbraio 2012, e lo è tutt’ora, perché dalla data in cui ho  messo di esercitare la carica di Sindaco avevo diritto ad una indennità di fine mandato ( che l’articolo 62 comma 8 lettera F del Testo unico degli Enti Locali fissa in una somma pari a una indennità di carica mensile spettante per ciascun anno di mandato) che non mi è stata mai corrisposta. La certezza del credito è confermata dalla Sua nota protocollo 706 del 24 febbraio 2012 con la quale mi ha mi ha comunicato che il suo “Ufficio ha posto a calcolo i ratei di fine rapporto spettanti al Sindaco in funzione delle somme “effettivamente erogate” così come previsto dalla normativa in materia; il calcolo, presentato nel prospetto allegato dà una somma totale di euro 5.440,07” (vedi allegato 3). Il Credito è certo inoltre perché non può esserci controversia sulla sua esistenza poiché l’articolo 82, comma 8, lettera f) del D.Lgs. n. 267/2000 –  Testo unico degli enti locali – prevede “l’integrazione dell’indennità dei sindaci e dei presidenti di Provincia, a fine mandato, con una somma pari a un’indennità mensile, spettante per ciascun anno di mandato” e il Decreto Ministero dell’Interno n. 119 del 4.4.00 all’articolo 10 recita “A fine mandato, l’indennità dei sindaci e dei presidenti di provincia è integrata con una somma pari ad una indennità mensile spettante per 12 mesi di mandato, proporzionalmente ridotto per periodi inferiori all’anno”.
2.       Il credito era liquido già alla data del 2 febbraio 2012 , e lo è tutt’ora, perché è stato calcolato minuziosamente dall’Ufficio Finanziario del Comune di Decollatura in euro 5,440,07 – vedi prospetto inviatomi con la nota n.706 del 2 febbraio 2012 (allegato 4). Il calcolo è stato effettuato sulla base della previsione dell’art. 82, comma 8, lettera f) del D.Lgs. n. 267/2000 – Testo unico degli enti locali – che prevede l’integrazione dell’indennità dei sindaci e dei presidenti di Provincia, a fine mandato, con una somma pari a un’indennità mensile, spettante per ciascun anno di mandato ed è il risultato di semplici operazioni matematiche;
3.       Il credito era esigibile già alla data del 2 febbraio 2012 perché non era sottoposto a condizione sospensiva né a termini, era venuto a maturazione per l’espletamento dei 4 anni del mandato di Sindaco e per la conclusione dello stesso, poteva essere fatto valere in giudizio per ottenere una sentenza di condanna per il mancato pagamento dell’importo dovuto.

4.       Il credito è tutt’ora esigibile poiché non prescritto per l’interruzione dei termini operata con le richieste in data 30 giugno 2011 protocollo n. 3198 e 24 gennaio 2012 protocollo n. 411.