Vista l'arroganza della Maggioranza Consiliare che si rifiuta di prendere atto dell'errore in cui è incorsa, su consiglio del suo avvocato di fiducia,, questa mattina ho provveduto ad inviare al Prefetto, e per conoscenza al Presidente ed a tutti i consiglieri comunali di Decollatura, una ricostruzione, supportata dalla relativa documentazione, di tutta la vicenda del debito e della ridicola contestazione dell'incompatibilità. Tale documentazione viene messa a disposizione del pubblico perchè anche i più facinorosi fra gli avversari possano rendersi conto che ho pagato indebitamente 5384 euro per restare in Consiglio per poter contrastare i loro arroganti beniamini. I nuovi consiglieri, presi dal sacro furore del potere appena conquistano, potranno rendersi conto di cosa hanno votato e delle responsabilità pesanti alle quali potranno andare incontro quando deciderò di mandare la stessa documentazione all'autorità giudiziaria.  

A S.E. il PREFETTO DI CATANZARO

e p.c. al Presidente del consiglio
Comunale di Decollatura

e p.c. ai consiglieri comunali
di Decollatura

Io sottoscritto Mario Perri, nato a Decollatura il 31 marzo 1951 ed ivi residente in via G. Marconi n.80, consigliere comunale proclamato eletto nelle ultime consultazioni del 5 giugno 2016 per l’elezione diretta del Sindaco di Decollatura e del Consiglio Comunale, lamento che, a seguito di due delibere consiliari  votate dal Sindaco e dalla sua maggioranza,  sono stato costretto, a pena dell’esclusione dal consiglio a versare indebitamente la somma di euro 5382,18 per il “pagamento” di un mio debito nei confronti del comune già estinto per compensazione a far data dal 2 febbraio 2012. Al fine di permettere a S.E.  di avere un quadro preciso dell’accaduto, e delle gravi e persistenti violazioni di legge  ravvisabili nei comportamenti tenuti dal Sindaco e dai consiglieri, Le espongo i fatti succedutisi, anteponendo una premessa sul mio debito relativo al decreto ingiuntivo 387/2011:
PREMESSA SUL DEBITO DI MARIO PERRI NEI CONFRONTI DEL COMUNE
  1. In data17 gennaio 2011 sono stato condannato in solido con il Comune a pagare la somma di euro 5900,21 (5244,71 + 655,5 di spere) con sentenza n. 127 (Allegato A) emessa dal tribunale di Lamezia Terme e notificata solo al Comune di Decollatura. Per l’inadempienza del Comune, scelto dall’avvocato Pagliuso per l’adempimento fra i due obbligati in solido, il comune ha pagato in data 8 settembre 2011 la somma complessiva di euro 8256.94, comprensiva delle ulteriori spese;   
  2. In data 6 ottobre 2011 l’avvocato G. Mancuso, agendo per conto del Comune di Decollatura, ha presentato istanza al Giudice di Pace di Soveria  Mannelli per l’emissione di un  Decreto Ingiuntivo nonostante io vantassi un Credito, per mensilità di indennità di carica e indennità di fine rapporto, di gran lunga superiore alla somma di euro 4128,47,  e ne avessi richiesta la liquidazione in data 30 giugno 2011, con nota acquisita al n. 3198 di protocollo;
  3. In data 18 ottobre 2011  Ã¨ stato emesso il Decreto Ingiuntivo 387/2011 (Allegato B)che poi mi è stato notificato in data 31 ottobre 2011;
  4. In data 24 gennaio 2012protocollo 411 , facendo seguito a diversi colloqui con Sindaco e  dipendenti comunali, ho presentato una formale richiesta (Allegato C) di liquidazione delle “somme dovute al sottoscritto per indennità di Carica, rimborso forfettario di contributi non versati e indennità di fine rapporto   e con la precisazione che dalle somme spettanti a me dovevano essere detratte quelle relative al Decreto Ingiuntivo. La buona fede del sottoscritto è attestata anche dall’aver accordato una deroga all’impignorabilità pur di chiudere il debito;
  5. In data 2 febbraio 2012 con nota protocollo n. 706 (AllegatoD) il Comune mi ha comunicato che l’indennità di fine mandato era stata calcolata in euro 5440,07 e che la stessa veniva trattenuta in conto crediti vantati dal Comune nei miei confronti. Considerato che i presunti crediti vantati dal comune mi sono subito apparsi privi di riscontri in atti (si tratta in effetti, per come rilevabile dal prospetto allegato alla nota  protocollo n.706, di euro 4128,47 relativi alla quota pagata dal comune,  da recuperare come danno a seguito di due esposti presentati alla corte dei conti – che non ha mai avviato alcun procedimento nei miei confronti – e di 6870,30 euro di un pignoramento presso terzi dove il comune era terzo pignorato per somme di indennità di carica a me spettanti per come ha accertato il tribunale di Lamezia Terme), ed essendo convinto di aver pagato il mio debito non ho risposto alla nota suddetta, anche perché, non avendo i soldi da anticipare ad un avvocato, ho pensato di rimandare l’avvio di una vertenza per la liquidazione delle mensilità di indennità di carica da me non avute e per il ricalcolo dell’indennità di fine mandato;
  6. Negli anni successivi non ho mai ricevuto notifiche di sentenze o altri atti relativi ai crediti indicati nel prospetto allegato alla nota n. 706 del 2 febbraio 2012 per cui tali crediti, per i quali in comune non esistono atti o documenu, indicati solo nella lettera dell’avvocato Mancuso del  31 gennaio 2012 (Allegato E) erano nel 2012 e sono attualmente inesistenti.  
  7. In data  22 giungo 2016 protocollo n. 3127 ho presentato istanza (Allegato F) alla Responsabile del Servizio Finanziario per il rilascio un attestano dal  quale risultino tutti i crediti certi liquidi ed esigibili vantanti dal Comune nei miei confronti. Tale certificato non è stato mai rilasciato anche se verbalmente il segretario mi ha risposto che “l’unico credito è quello scaturente dal Decreto Ingiuntivo, anche perché  il Consiglio Comunale non ne ha indicati altri”;
  8. In data 23 giungo 2016 ho inviato una nota per email chiedendo “Che la S.V. qualora dovesse essere in possesso di atti idonei a provare l’esistenza di debiti certi  liquidi ed esigibili nei confronti del comune da parte  del sottoscritto,  me li comunichi entro la data e l’orario in cui sarà convocato il prossimo consiglio per deliberare in merito all’esistenza di cause di incompatibilità a ricoprire la carica di consigliere comunale”. Ad oggi non ho avuto risposta a tale richiesta.

In conclusione
il mio unico debito nei confronti del Comune è quello scaturente dal Decreto Ingiuntivo poiché la voglia dell’amministrazione comunale, e dell’avvocato Mancuso, di farmi pagare altre somme, a mio giudizio ingiustamente e con chiaro fumus persecutionis,   non si è mai concretizzata;
Il mio debito è stato compensato in data 2 febbraio 2012 ed a me devono esser liquidate le somme rimanenti dopo aver detratto l’importo a base del Decreto Ingiuntivo 387/2011, e le relative spese liquidate con esso, dai 5440,07 euro a me dovuti come indennità di fine mandato.

LA DICHIARAZIONE DI INCOMPATIBILITA’ ED I FATTI COLLEGATI
  1. Giorno 13 giugno 2016 alle ore 13,07, mentre ero impegnato per una testimonianza presso il tribunale di Lamezia Terme, ho ricevuto una telefonata della responsabile del servizio amministrativo del comune di Decollatura che mi informava che c’erano dei problemi per quanto riguarda la mia convalida come consigliere nel corso del Consiglio che era in programma per le ore 19. Alle ore 16, appena rientrato a Decollatura, mi sono recato in comune e nel corso di un colloquio con la stessa responsabile, il segretario e anche il Sindaco mi è stato fatto osservare che esisteva un mio debito di euro 5.382,18 scaturente dal  decreto Ingiuntivo 387/2011 ed un debito tributario di euro 530: ho fatto notare che la mattina verso le ore 10 ero stato in comune e non mi era stato comunicato niente ed essendo nel frattempo l’ora del consiglio mi sono accomodato in aula. Dopo il mio ingresso nella Sala Consiliare sono stato chiamato dalla responsabile del servizio e dal segretario che mi hanno spiegato che io non avrei potuto partecipare alla discussione dei punti all’ordine del giorno successivi al primo, ed io pur essendo certo del mio essere legalmente in carica, per rispetto del segretario comunale che avanzava dubbi, ho convenuto che non avrei partecipato e così ho fatto. Nel trattare il primo punto all’ordine del giorno mi sono state contestate la cause di incompatibilità relative al debito scaturente dal decreto Ingiuntivo n.387/2011 ed al debito tributario e mi sono stati assegnati 10 giorni di tempo per formulare osservazioni (vedidelibera n. 16 allegato 1).
  2. Giorno 14 giugno mi sono recato in comune per esaminare la situazione con la responsabile del servizio che però mi ha risposto che dovevo parlare con l’avvocato Gaetano Mancuso di Catanzaro che aveva le carte e curava la pratica per conto del comune. In tale occasione, non potendo visionare le carte e non ricordando esattamente le cifre dovute al comune e quelle avanzate, ho presentato, nella piena consapevolezza che il mio credito fosse di gran lunga superiore al debito una richiesta di compensazione volontaria (vediallegato 2)  indicando genericamente tutte le posizioni a debito e quelle a credito. In tale richiesta era compreso anche il debito tributario che dopo la presentazione della richiesta ho appreso dall’impiegata fosse relativo a cartelle mai notificate a me;
  3. In data 17 giugno 2016, non riuscendo a contattarlo telefonicamente ho inviato la seguente email all’avvocato Gatano. Mancuso : “Gentile avvocato sono l'architetto Mario Perri da Decollatura e avrei urgenza di parlare con lei, anche al telefono, poichè la signora Sinopoli non volendo affrontare la problematica di debiti e crediti del sottoscritto mi risponde sempre che la questione la segue lei e che quindi io devo parlare con lei. Io le chiedo scusa del disturbo ma ho urgenza di definire la questione. Il mio numero di cellulare è 3389063084 oppure se mi fa sapere quando e dove posso contattarla. Grazie e saluti “https://ssl.gstatic.com/ui/v1/icons/mail/images/cleardot.gif. L’avvocato, che né ha risposto a questa email e nè mi ha contattato per telefono, nel corso di una successiva telefonata, effettuata da me al numero di rete fissa del suo studio, mi ha ribadito di non essere un assessore del comune e che non era tenuto a discutere con me della questione.
  4. In data 20 giugno 2016 ho inviato al segretario comunale la seguente email : io sottoscritto Mario Perri, consigliere di minoranza eletto nelle elezioni del 5 giugno 2016, chiedo di poter conferire urgentemente, ed in occasione della sua prima venuta a Decollatura, con la S.V. per esporre tutti i fatti relativi alla compensazione del mio debito che dalle carte esistenti nel fascicolo del Comune risulta compensato già fin dal 2 febbraio 2014. La richiesta non ha avuto esito anche se ho avuto modo di interloquire con il segretario, presentandomi all’improvviso in comune quando ho avuto notizia della sua presenza, e di percepire il suo imbarazzo e l’impossibilità di agire per dirimere la questione, nonostante la sua apparente condivisione delle mie osservazioni;
  5. In data 20 giugno ho inviato la seguente email all’ Assessore al Bilancio del Comune di Decollatura: io sottoscritto Mario Perri, consigliere di minoranza eletto nelle elezioni del 5 giugno 2016, chiedo di poter conferire con la S.V. per esporre tutti i fatti relativi alla compensazione del mio debito che dalle carte esistenti nel fascicolo del Comune risulta compensato già fin dal 2 febbraio 2014. La richiesta,inviatata alla S.V. nella qualità di assessore al Bilancio e quindi competente in materia di crediti e debiti del Comune di Decollatura, è da ritenersi urgentissima stante l’incombente scadenza del termine dei 10 giorni fissati dal Consiglio per controdedurre. L’assessore, contattato da me telefonicamente, nell’immediato mi era parso disponibile e mi aveva promesso che sarei stato convocato per il giorno successivo: ma tale convocazione non è mai avvenuta;
  6. In data 21 giugno 2016 ho presentato richiesta di accesso agli atti, acquisita dal Comune con protocollo n. 3095, e il giorno successivo per prendere visione dei  documenti, dopo il diniego della responsabile, ho dovuto richiedere l’intervento del Maresciallo dei Carabinieri. La presenza del Maresciallo ha convinto la Sindaca a disporre che mi venissero rilasciate le copie di gran parte dei documenti richiesti; 
  7. In data 22 giugno 2016 ho presentato richiesta, acquisita agli atti del comune con protocollo n. 3127, per il rilascio di un attestato dal quel risultino tutti i crediti certi, liquidi ed esigibili vantati dal comune nei miei confronti alla data del 22 giugno 2016 . Il certificato, assolutamente necessario per documentare la mia posizione debitoria nel Consiglio del 30 giugno, non mi è stato mai rilasciato nonostante io avessi inserito come motivazione proprio la mia attività di consigliere in occasione del consiglio che doveva esaminare le mie osservazioni;
  8. In data 23 giugno 2016  ho presentato le osservazioni (vediallegato 3) entro i 10 giorni che mi erano stati assegnati ed ho relazionato dettagliatamente sui seguenti punti: A) la compensazione già avvenuta a far data dal 2 febbraio 2012, data di accertamento del debito del comune nei miei confronti di euro 5.440,07 per indennità di fine mandato e invio della nota n.706 della responsabile del servizio finanziario (vedi allegato 4), fra i due debiti coesistenti. – B) l’inesistenza di altri debiti per l’assoluta infondatezza delle pretese debitorie, espresse in una nota dell’Avvocato G. Mancuso ma assolutamente non supportate da documenti, o atti amministrativi, per come dimostrato da me nella nota inviata alla Responsabile del Servizio (Vedi allegato 5) e integralmente riportata nel corpo delle osservazioni.   C L’inesistenza dell’incompatibilità per il  debito tributario stante l’assenza della regolare messa in mora;
  9. In data 23 giugno 2016 ho chiesto alla responsabile del Servizio, con la nota sopracitata, :  Che la S.V. qualora dovesse essere in possesso di atti idonei a provare l’esistenza di debiti certi  liquidi ed esigibili nei confronti del comune da parte  del sottoscritto,  me li comunichi entro la data e l’orario in cui sarà convocato il prossimo consiglio per deliberare in merito all’esistenza di cause di incompatibilità a ricoprire la carica di consigliere comunale.” A tale nota non è seguita risposta entro la data del 30 giugno, fissata per la seduta del Consiglio, e neanche fino a quella odierna.
  10. In data 27 giugno 2016, con nota acquisita al numero 3239 di protocollo (indirizzata al responsabile del servizio finanziario, al presidente del Consiglio comunale, a tutti i consiglieri comunali ed alla Sindaca), ho proposto una formale eccezione della compensazione ribadendo che la stessa, anche se la compensazione era già avvenuta ipso iure il 2 febbraio 2012, era un atto giuridico unilaterale recettizio, a contenuto patrimoniale, che produceva gli effetti al momento in cui veniva portato a conoscenza dell’altra parte che si identificava nel Comune di Decollatura (vedi allegato 6)
  11. Nella seduta del Consiglio Comunale del 30 giugno La Sindaca e la sua maggioranza, pur avendo accolto la mia osservazione sul debito tributario, le cui cartelle mi sono state notificate su mia richiesta solo giorno 22 giugno,  non hanno tenuto conto delle mie osservazioni formulate per iscritto, e di quelle proposte in consiglio nonché di vari emendamenti alla proposta di delibera che sono stati tutti bocciati,  hanno ritenuto sussistente l’incompatibilità per il mio debito relativo al Decreto Ingiuntivo 387/2011 e mi hanno assegnato dieci giorni di tempo per eliminarla (vedidelibera n. 23 allegato 7). La nota citata al precedente punto 3 non è stata oggetto di istruttoria, così come le mie osservazioni, e non è stata tenuta in alcuna considerazione dalla Sindaca e dai Consiglieri;
  12. In data 9 luglio  2016 ho provveduto a pagare euro 5.384 euro (5300 pagati da mia figlia Perri Angela come terzo intervenuto nell’adempimento e 84 da me personalmente ( vedi ricevute allegato 8) al fine di evitare di essere dichiarato decaduto nella seduta già convocata per il 12 luglio;
  13. Nella seduta del Consiglio Comunale del 12 luglio la maggioranza di Decollatura viva , con una inspiegabile ostilità alla mia persona che emerge chiaramente dalla dichiarazione letta dalla capogruppo consiliare, pur avendo preso visione delle ricevute di un nuovo pagamento del debito di cui al Decreto Ingiuntivo n.387/2011 si è astenuta nella votazione di convalida, avvenuta quindi con solo il voto favorevole dell’altra consigliera del mio gruppo e della Sindaca, in chiara violazione delle norme non scritte di etichetta nei lavori consiliari che ad esempio ha portato al mio voto favorevole, nel consiglio del 16 giungo, nella votazione della convalida della Sindaca, e dei consiglieri della maggioranza anche se loro avevano già manifestato il voto contrario alla mia. La  Sindaca e la sua maggioranza, nonostante avessi già pagato, non hanno voluto tener conto della mia osservazione sul fatto che la somma scaturente dal decreto ingiuntivo era inferiore di circa 400 euro e neanche dell’errore di euro 30 in più che esiste anche volendo ritenere valida la cifra indicata in un Atto di Precetto divenuto inefficace che porta la cifra di euro 5,352,18 e non dei 5.382,12 a me contestati.
I fatti sopra esposti, ed i documenti citati ed allegati, a mio giudizio dimostrano chiaramente:
  • Che la contestazione del debito 5 ore prima della seduta consiliare, nonostante il regolamento del consiglio comunale mi desse diritto a prendere visione della carte almeno 36 ore prima, è stato un escamotage per impedirmi di risolvere la mia “presunta situazione debitoria” e quindi espormi ad una figuraccia davanti al vasto pubblico presente alla seduta consiliare del 13 luglio;
  • Che aver deliberato l’esistenza di un debito tributario di euro 530 come causa di incompatibilità, nella seduta successiva ed a seguito delle mie osservazioni non ritenuto tale,  a mio giudizio è stato un tentativo di indurmi a pagare, sotto la minaccia dell’esclusione dal consiglio, una somma non dovuta;
  • Che aver prima contestato e  poi deliberato, senza tener conto delle mie osservazioni che non sono state oggetto di alcuna istruttoria da parte del segretario comunale o degli impiegati dell’area finanziaria, l’esistenza della causa di incompatibilità per un debito di euro 5.382,18 costituisce, a mio giudizio, un chiaro abuso dei poteri del Sindaco e dei consiglieri comunali che mi hanno indotto, sotto la minaccia dell’esclusione dal consiglio,  a pagare nuovamente un debito per il quale nel 2012 mi era stata trattenuta una somma di  euro 5.440,07 e quindi attuando la compensazione  prevista dal Codice Civile  artt. 1241  e ss..